Le auto elettriche e il futuro del petrolio

23 Dicembre 2016 • Energia (gas, elettricità e teleriscaldamento), Fonti rinnovabili, Sostenibilità 1318 • di

C’era una volta il Picco del petrolio. La teoria, del Peak Oil, proposta dal geologo Marion King Hubbert negli anni ’50, prevedeva un futuro catastrofico segnato dalla scarsità di petrolio e da vertiginosi prezzi per il barile. Adesso però, con un vero e proprio colpo di scena, potremmo scoprire che stiamo andando esattamente nella direzione opposta: il Picco del petrolio alla rovescia, una scarsità non più dal lato dell’offerta, ma della domanda. «La domanda di petrolio raggiungerà il punto massimo nel prossimo decennio», ha proclamato Eldar Sætre, numero uno del colosso norvegese Statoil, durante una conferenza che si è tenuta pochi giorni fa a Londra. «Dopodiché avremo un’industria petrolifera in via di ridimensionamento». Secondo Sætre, questa svolta sarà innescata non da un fattore imprevisto, ma dal più ovvio degli indiziati: l’auto elettrica.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) calcola che le strade del mondo siano percorse da 1,2 milioni di auto elettriche, perlopiù in America e in Cina (dove nel 2015 le vendite sono triplicate). Ma si tratta pur sempre di meno dell’1% di tutte le auto vendute nel mondo l’anno scorso. Il petrolio che sostituiscono ammonta a circa 10mila barili al giorno, vale a dire lo 0,01% del consumo mondiale (i trasporti sono il 55% del totale). Vista così, quella dell’auto elettrica non parrebbe certo una marcia trionfale.
In realtà le cose si muovono velocemente. La stessa Aie la scorsa settimana ha rilevato che l’anno scorso il mondo ha aggiunto 153 Gigawatt di energia pulita al suo portafoglio. Stiamo parlando di mezzo milione di pannelli solari installati ogni giorno nel 2015, nonché di due turbine eoliche all’ora. «Siamo testimoni di una trasformazione del mix energetico mondiale ad opera delle rinnovabili», ha dichiarato il suo direttore generale Fatih Birol. Al punto che l’agenzia parigina ha alzato del 13% le sue previsioni sulla quota rinnovabile dei consumi energetici nel futuro.
Ma non è finita qui. Negli ultimi due anni, i prezzi delle batterie – i “serbatoi” delle auto elettriche – sono scesi del 35%: di questo passo, secondo i calcoli di Bloomberg New Energy Finance, le automobili pulite saranno convenienti quanto quelle tradizionali nel giro di appena sei anni. Ovvero, proprio entro il periodo indicato dal top manager di Statoil come possibile punto di rottura per il petrolio. Certo, il parco macchine mondiale si rinnova lentamente; ma «entro il 2040 il 35% delle auto vendute avrà la presa della corrente», commentano alla società di consulenza del gruppo Bloomberg.
Già nell’arco dei prossimi due anni l’apripista Tesla, ma anche nomi celebri come Nissan o Chevrolet, promettono di mettere sul mercato automobili elettriche da 30mila dollari (27mila euro) e con una decente autonomia. Tutti gli altri colossi non resteranno a lungo con le mani in mano. Senza contare i protagonisti a sorpresa di questa inarrestabile elettrificazione del trasporto: aziende come Google, Apple e Uber stanno cercando di disegnare l’auto intelligente e connessa del futuro prossimo. Non vi aspettate che vada a benzina.
(fonte: La Stampa)

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