Acqua minerale in bottiglia, regina delle nostre tavole. E’ quanto emerge da un’indagine che abbiamo condotto all’interno della nostra classe. Sebbene i mass media ritraggano gli adolescenti come consumatori di bibite gassate e cibo spazzatura, in II B (22 alunni) siamo in controtendenza: 3 alunni consumano bevande gassate quotidianamente, 11 nel fine settimana e la restante parte solo saltuariamente. Questo dato ci ha incuriosito e abbiamo cercato di capire che tipo di acqua beviamo: 14 di noi usano acqua minerale in bottiglia, solo 8 acqua depurata (attraverso il filtro del rubinetto, del frigo e della fontana di Bagnolo in Piano). Ma come mai noi italiani compriamo tanta acqua? E come mai, come hanno notato alcuni di noi durante viaggi all’estero, l’acqua minerale negli altri Stati costa di più? L’Italia, infatti, con 192 litri pro capite, è il Paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia in Europa. Inoltre da noi costa solo 1,55 euro al metro cubo, contro i 2,82 euro della Francia e i 3,07 della Germania. Il consumo di questo prodotto è tanto diffuso perché il nostro, grazie alle Alpi, è il Paese dell’Europa meridionale più ricco di risorse idriche. La diffusione è favorita anche dalla pubblicità, che presenta l’acqua non come una bevanda che serve ad accompagnare il cibo, ma come una fonte di bellezza e giovinezza. Ne nasce un giro d’affari di ben 2 miliardi all’anno che, però, ha un dato molto negativo: ogni anno si utilizzano circa 6 miliardi di bottiglie di plastica che inquinano la Terra.
I problemi ambientali sarebbero notevolmente ridotti se in Italia, come in molti altri Stati, consumassimo prevalentemente acqua depurata. Quindi no bibite gassate, sì all’acqua…della fontana, però.
Mia Lerose IIB
Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2017 dalla edizione reggiana de Il Resto del Carlino in occasione del campionato di giornalismo “Cronisti in classe”.
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