UN NEMICO INVISIBILE: L’INQUINAMENTO ACUSTICO

18 Maggio 2017 • Sostenibilità, Varie 1095 • di

Cercasi silenzio. Per quanto possa sembrare banale, una richiesta del genere oggi è fondamentale per salvaguardare la salute dell’essere umano da un nemico costante e per niente silenzioso: l’inquinamento acustico. Questo consiste nell’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane.
Un suono, infatti, diviene fastidioso quando supera i 65 dB, soglia massima di esposizione al rumore fissata dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) fino a trasformarsi in doloroso per i timpani quando  giunge alla soglia dei 130 dB.  Le fonti di un rumore sgradevole sono innumerevoli: traffico stradale, attività commerciali, elettrodomestici, attività industriali ed altro ancora. L’esposizione a tale tipo di inquinamento può provocare nell’essere umano gravi conseguenze: problemi psicologici, insonnia, ipoacusia (riduzione dell’udito legata ad un trauma acuto al livello del timpano), aumento dello stress e danni all’udito di vario genere. Nel nostro Paese esiste una normativa necessaria per la regolazione dell’emissione del suono e tutti i cittadini possono fare qualcosa in merito, ad esempio moderare il volume dei dispositivi elettronici, scegliere prodotti più silenziosi, ascoltare musica con le cuffiette e molto altro ancora.

Nikolai  Zambonini e Federico Bertozzi, II F

Questo articolo è stato pubblicato dalla edizione reggiana de Il Resto del Carlino in occasione del campionato di giornalismo “Cronisti in classe”.

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