L’anno 2015 ha fatto la storia, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), con record di temperatura mandati in frantumi, ondate di caldo intense, precipitazioni eccezionali, siccità devastanti e un’insolita attività dei cicloni tropicali.
Tale tendenza sta proseguendo anche nel 2016: dopo infatti un 2015 certificato come il più caldo dal 1880, i mesi di gennaio e febbraio appena trascorsi hanno fatto registrare nuovi record sia per le temperature che per l’estensione del ghiaccio marino artico, che è arrivata ad essere la più piccola mai rilevata.
La dichiarazione sullo stato del clima nel 2015 fornisce dunque i dettagli a livello mondiale su:
◾temperatura della terra e della superficie del mare
◾riscaldamento degli oceani
◾innalzamento del livello del mare
◾riduzione del ghiaccio marino
◾eventi meteorologici estremi.
La temperatura superficiale media globale nel 2015 ha battuto tutti i record precedenti con un ampio margine: circa 0,76 ° C al di sopra della media 1961-1990. Origini di tale fenomeno sono un forte El Niño e il riscaldamento globale causato dall’uomo.
Oggi la Terra è dunque già 1 ° C più calda rispetto all’inizio del ventesimo secolo. Siamo a metà strada verso la soglia critica dei 2 ° C.
Il livello del mare è stato il più alto mai registrato.
Anche l’Europa occidentale e centrale ha registrato una lunghissima ondata di caldo, con temperature che si sono avvicinate ai 40 ° C in più punti (es: Germania 40,3 ° C, Spagna 42,6 ° C, Regno Unito 36,7 ° C).
Le precipitazioni globali nel 2015 sono state vicino alla media di lungo periodo: all’interno di questo dato complessivo ci sono stati però molti casi di precipitazioni estreme.
(Fonte: Arpat)
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