10 milioni gli italiani che riciclano

8 Luglio 2015 • Rifiuti, Sostenibilità 1433 • di

Sono 1.520 i comuni campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, per quasi 10 milioni di abitanti, il 16% dell’Italia che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l’industria virtuosa del riciclo e del riuso, la cosiddetta “economia circolare”, che nel riciclo e ridisegno dei prodotti vede 150 mila occupati. E’ quanto emerge dal rapporto “Comuni Ricicloni” di Legambiente che oggi ha consegnato i premi della XXII edizione.
L’eccellenza sono i 356 Comuni ‘Rifiuti free’, che producono meno di 75 chilogrammi di rifiuti indifferenziati pro capite.
I Comuni Ricicloni quest’anno sono 192 in più e raggiungono quota 1.520 municipi distribuiti in gran parte nel Nord-Est del (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le regioni con la più alta concentrazione di Comuni Ricicloni), con la novità della sostanziosa crescita delle località del Centro-Sud che vede aumentare i comuni virtuosi dal 18 al 25% del totale nazionale. C’è almeno un campione “Riciclone” in ogni regione (tranne la Valle d’Aosta).
Crescono in particolare nelle Marche e in Campania: segno che cambiare e innovare, anche in pochi mesi, è possibile e vantaggioso, anche introducendo premi e penalità, come l’ecotassa per i rifiuti avviati a discarica e sgravi tariffari a chi ricicla di più. Due delle misure che Legambiente chiede di generalizzare a tutta Italia nel manifesto Italia rifiuti free.

La classifica dei comuni Ricicloni 2015 (tutti quelli che hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata) riguarda tutte le regioni con almeno un comune virtuoso per buona gestione del servizio di raccolta ed avvio a riciclo. Le regioni del nord Italia non brillano più: Lombardia e Piemonte sono abbondantemente surclassate dalle Marche e dalla Campania e tallonate da vicino dall’Umbria; il sud erode ancora punti al nord grazie alla Campania che incrementa i virtuosi del 15,3%, mentre il centro si mantiene stabile grazie alle Marche che salgono ancora di un +9,5%. Da segnalare il caso di Salerno e Andria che pur rimanendo fuori della classifica sfiorano la soglia del 65%, e di Cosenza, capoluogo che sfiora il 60% di differenziata.

(Ansa)

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