In questi anni abbiamo assistito ad una variazione notevole del clima e a un innalzamento costante della temperatura a causa del surriscaldamento globale. L’uomo, attraverso l’utilizzo dei combustibili fossili, la deforestazione e l’allevamento del bestiame, è l’unico responsabile di questo fenomeno. Per arginare l’immissione nell’atmosfera di gas serra, in questi ultimi anni sono stati redatti vari documenti internazionali, come il “Protocollo di Kyoto”,  che i governi di molti Paesi hanno sottoscritto per evitare che la vivibilità sul nostro pianeta sia seriamente compromessa. Anche noi semplici cittadini, però, possiamo contribuire a diminuire l’inquinamento, per esempio viaggiando con veicoli alimentati da energia elettrica o a bassa emissione di gas, utilizzando maggiormente fonti di energia rinnovabile, ma anche semplicemente imparando a riciclare i rifiuti, a recuperare e a riusare oggetti dismessi, a ridurre materiali d’imballaggio, dato che negli ultimi decenni si sono prodotti molti più materiali di scarto di prima. È per questo che negli ultimi anni le aziende di servizi energetici e di smaltimento, come per esempio l’Iren, attuano una campagna di sensibilizzazione dei cittadini e si preoccupano anche di creare questa consapevolezza nelle nuove generazioni attraverso progetti in collaborazione con le scuole.
Infatti, se si creerà una coscienza collettiva di salvaguardia del pianeta sarà più facile che i protocolli sull’ambiente abbiano successo.

Valentina Dosi, Chiara Trombi,  Antonia-Elize Marta, Laura Martini  II B

Questo articolo è stato pubblicato dalla edizione reggiana de Il Resto del Carlino in occasione del campionato di giornalismo “Cronisti in classe”.

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