La terra tra 100 anni: va salvata

14 Marzo 2016 • Notizie, Sostenibilità 879 • di

Anno 2116. I biomi attuali sono completamente trasformati a causa dei cambiamenti climatici dovuti all’effetto serra, ma non solo. La foresta tropicale pluviale è già stata in parte abitata: abbattuti gli alberi, al loro posto sorgono megalopoli, dove le persone vivono utilizzando avanzate tecnologie scientifiche, si spostano con macchine volanti e, per le vacanze, prenotano viaggi spaziali. Un gran numero di animali si è estinto e  arbusti, fiori, semi e  radici da cui si estraevano principi attivi utilizzati in molti tipi di farmaci non crescono più: la più grande farmacia del mondo ha chiuso per sempre. L’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli incredibilmente alti e per questo fra le persone c’è un malessere generale dovuto proprio alla cattiva qualità dell’aria che si respira. La disponibilità dell’acqua è vertiginosamente calata, rendendo l’elemento naturale che ha generato la vita, qualcosa di raro e prezioso. I sette miliardi di abitanti che vivevano nel nostro pianeta nel 2015 sono diventati quasi il doppio creando problemi legati alla distribuzione delle poche risorse rimaste sulla terra.
Ma vogliamo davvero che ciò accada? Meglio dare retta al celebre Andy Warhol quando dice: «Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma di arte che si possa desiderare».

Matteo Tozzi e Giuseppe Contino II C

Questo articolo è stato pubblicato il 3 marzo 2016 dalla edizione reggiana de Il Resto del Carlino in occasione del campionato di giornalismo “Cronisti in classe 2016”. Diversi i temi trattati nella pagina prodotta dalla Scuola “De Sanctis” di Poviglio – Reggio Emilia.

 

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