Un progetto sperimentale contro la presenza di plastiche nel Mediterraneo

3 Maggio 2016 • Rifiuti, Sostenibilità 791 • di

Plastic Busters è il progetto sperimentale che ha raccolto grande interesse presso enti di ricerca ed istituzioni europee e si è strutturato in un consorzio internazionale di 15 membri. Il progetto ha inoltre suscitato l’interesse della UfM, Union for the Mediterranean, l’istituzione intergovernativa che raccoglie 43 Paesi per promuovere la cooperazione nella Regione Euro Mediterranea. La UfM, dopo un attento vaglio ha recentemente conferito il “label”, il riconoscimento che pone Plustic Busters tra i progetti strategici per lo sviluppo dell’area Mediterranea.
Obiettivo di Plastic Busters, da raggiungere in quattro anni di tempo, è quello di campionare la presenza di plastiche e microplastiche in alcune aree più a rischio del Mediterraneo, valutando gli effetti della presenza di rifiuti plastici sulla fauna marina, ma anche sperimentare azioni per prevenire, ridurre e rimuovere l’inquinamento, con progetti pilota che potranno poi essere implementati su larga scala.
I promotori del progetto vogliono coinvolgere tra i 50 e i 60 esperti di inquinamento marino in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, fornire alle istituzioni europee una mappatura e un quadro completo della situazione attuale, suggerire una serie di misure concrete e praticabili per contrastare la presenza di rifiuti nel mare, portare avanti campagne informative e di divulgazione rivolte alla popolazione.
Il problema dei rifiuti plastici e delle conseguenze dell’inquinamento da plastica è d’altra parte riconosciuto ormai come prioritario da tutte le istituzioni euro mediterranee , visto che il Mare Nostrum, un bacino chiuso e densamente popolato, è uno dei mari che più al mondo risente della presenza di rifiuti e di scarti inquinanti.

(fonte: Arpat)

Commenti chiusi.